Legambiente Modena ribadisce la propria contrarietà alla variante al piano particolareggiato d’iniziativa pubblica “Rio Secco Sud” che il Consiglio comunale di Spilamberto è chiamato ad approvare lunedì 29 luglio 2019.
Con la variante si vuole cambiare la destinazione d’uso dell’area: gli 8 fabbricati destinati a una cinquantina di imprese artigiane, previsti il Piano Regolatore vigente, vorrebbero sostituiti da un unico grande fabbricato al servizio di una multinazionale della logistica, probabilmente Amazon.
La cancellazione degli 8 fabbricati toglierà spazio alle imprese artigiane locali che costituiscono il tessuto manifatturiero principale del territorio, la domanda di edifici artigianali si dovrà quindi spostare su nuove aree, incentivando il consumo di suolo.
Il conflitto tra la variante e lo spirito della nuova legge urbanistica regionale (LR 24/2017) che ha come obiettivi prioritari la riduzione del consumo di suolo, la fine dell’espansione urbana e la tutela del territorio agricolo residuo, è quindi più che evidente.
Per non vanificare gli obiettivi della legge urbanistica regionale, l’Amministrazione comunale di Spilamberto dovrebbe rivedere e tagliare le espansioni edilizie previste dalla pianificazione vigente, utilizzando le norme di salvaguardia previste dalla Legge regionale 24/2017, non creare, invece, le condizioni per un ulteriore consumo di suolo agricolo.
L’insediamento del polo logistico nell’area di Rio Secco avrà impatti significativi anche sulla viabilità dell’area e sulla qualità dell’aria: la relazione dell’ARPAE, allegata alla Valutazione Ambientale Strategica, evidenzia un aumento del 22% di mezzi pesanti sulla via Vignolese con un aumento del 26-28% nelle ore di punta. Le emissioni di PM10 e biossido di azoto (NO2), sempre in via Vignolese, aumenteranno rispettivamente del 12% e del 15%. Ricordiamo che il biossido di azoto (NO2) è il principale precursore dell’ozono troposferico che è un inquinante pericoloso come le polveri sottili, che colpisce nella stagione calda e che anche in questi giorni ha raggiunto livelli critici.
Per queste ragioni e per l’assenza di un interesse pubblico chiediamo ai consiglieri comunali di Spilamberto di non approvare la variante del P.P. rimettendo ogni valutazione in merito all’area di Rio Secco al percorso di definizione del PUG.
Il suolo e la qualità dell’aria sono beni troppi importanti per la salute dei cittadini e dell’ambiente per svenderli in nome di una occupazione qualitativamente e quantitativamente più che dubbia o, peggio, per favorire interessi privati.